Come al tempo del fascismo, oggi, se vuoi propagandare il tuo programma elettorale non puoi avere il diritto di manifestarlo in pubblico, mentre a distanza di dieci anni da una specifica direttiva comunitaria i lavoratori precari della Pubblica Amministrazione non possono essere eletti.
L’attuale regolamento, a dispetto dei tanti proclamati annunci continua a non dare voce ai lavoratori precari, né consente l’organizzazione di assemblee in orario di servizio neppure durante la campagna elettorale per i sindacati non rappresentativi che presenteranno le proprie liste alle prossime Elezioni RSU 2012.
L’UNIONE SINDACALE DI BASE ritiene sia fondamentale la massima partecipazione dei lavoratori e delle lavoratrici alle decisioni in ordine alle proprie condizioni di lavoro.
Le elezioni delle Rsu del prossimo marzo rivestono un’importanza particolare e per questo i lavoratori devono essere coinvolti nella definizione delle regole che ne condizionano l’andamento e il significato.
“La democrazia si mangia!”: tanto più sono stati limitati i diritti sindacali, tanto più è stato grave lo sfascio della Sanità Pubblica a vantaggio della sua privatizzazione.
4) Contro l’utilizzo indiscriminato degli straordinari e una progressiva riduzione dell’orario di lavoro settimanale. I proclami sulle politiche di riduzione dell’orario di lavoro del passato, si scontrano con il nuovo corso assunto dall’Unione Europea che legittima (con proprie norme avallate anche da alcuni sindacati collaborazionisti) tempi di lavoro “ottocenteschi”. Questo ritorno al passato pianifica il ricorso a forme di straordinario selvaggio, a flessibilità orarie estreme, a turni massacranti (complice la carenza di personale nella P.A.). a fronte di tutto ciò, USB propone l’avvio di un percorso di progressiva riduzione dell’orario di lavoro settimanale a parità di salario e l’utilizzo – ove possibile – di regimi d’orario che permettano di coniugare meglio tempi di vita con quelli di lavoro.
5) Elezione diretta dei RLS (Responsabile dei Lavoratori per la Sicurezza); oggi manca un vero regolamento per eleggere i RLS in rappresentanza di tutti i lavoratori (dirigenti e non dirigenti, compresi i precari ). Il riferimento è il CCNQ del 1996 e i RLS debbono essere individuati “nell’ambito delle RSU” con le modalità ivi previste, cioè vengono “nominati” dalle RSU, raramente seguendo la regola di sottoporre le nomine all’approvazione dell’assemblea. Riteniamo che il mandato del RLS sia molto diverso da quello del RSU e pertanto ci impegneremo a richiedere che gli RLS vengano eletti direttamente dai lavoratori di tutte le categorie.
6) Gestione democratica delle relazioni sindacali. I lavoratori e le lavoratrici che saranno eletti nelle liste USB per le elezioni RSU del marzo prossimo, si impegnano per prima cosa ad predisporre il REGOLAMENTO INTERNO alla RSU e vincolante per ogni suo membro, nel quale inserire alcune semplici regole di gestione democratica delle relazioni sindacali; regole fondamentali per un’attività che deve mirare a dar voce ai lavoratori ed a tutelare i loro diretti interessi. Regole che i sindacati “amici” dei Governi e della Confindustria non hanno voluto modificare nel Regolamento Elettorale delle RSU.
- Impegno ad indire un’assemblea prima dell’inizio della singola contrattazione, per recepire le istanze dei lavoratori al fine di inserirle nella proposta di contratto integrativo, e soprattutto una dopo la contrattazione, per presentarne il risultato e verificare la volontà vincolante dei colleghi circa la firma o meno del contratto.
- Impegno ad indire un’assemblea ogniqualvolta questa sia richiesta tramite la raccolta delle firme di almeno il 20% dei lavoratori (tutti).
Simili pratiche sinora rare sui posti di lavoro, rappresentano il punto di partenza per una gestione democratica delle relazioni sindacali e per riprendere un cammino mirato alla tutela degli interessi dei lavoratori. Sono pratiche già sperimentate e che dovrebbero essere scontate per ogni sindacato e per ogni posto di lavoro.
7) Servizio Mensa e sostitutivi. In riferimento alla fruizione del servizio mensa, si deve premettere che ai sensi dei vigenti CNNLL l'azienda, in relazione al proprio assetto organizzativo e compatibilmente con le risorse disponibili, può istituire mense di servizio o, in alternativa, garantire l'esercizio del diritto di mensa con modalità sostitutive, quali i buoni pasto da utilizzare nei locali convenzionati.
Destinatari del servizio:
la facoltà di usufruire del servizio di mensa, aziendale o sostitutivo, è categoricamente limitata alle giornate di effettiva presenza in servizio ed è consentita sia al personale turnista sia al personale sanitario e tecnico in ogni caso, una volta sola. Il lavoratore dovrebbe avere diritto al pasto serale o alla indennità sostitutiva di mensa quando il rientro serale dal lavoro alla propria abitazione avviene oltre le ore 20:00, il dipendente avrebbe la possibilità di scegliere di andare in mensa prima delle h 14 oppure di usufruire di un buono pasto sostitutivo .
8) Per una nuova dignità professionale del ruolo tecnico e amministrativo. USB ritiene fondamentale oggi assicurare una formazione stabile al passo coi tempi, di tutti i lavoratori, al fine di accrescere la professionalità e la dignità del lavoro svolto, e per dare in questo modo, strumenti oggettivi utili allo sviluppo dei percorsi professionali.
9) Inquadramento del personale Ausiliario in Cat. B. Riconversione straordinaria in OSS di tutto il personale Ausiliario attualmente inquadrato in cat. A. Collocazione in cat. B in attesa di formazione, successivamente collocazione in cat. C con trasformazione del posto in organico appena acquisito il titolo professionale OSS.
10) Tutti gli OSS devono essere inquadrati nel ruolo sanitario: in tutti questi anni la figura dell’OSS ha svolto un ruolo importante nel processo sanitario e socio-assistenziale su tutto il territorio. Il riconoscimento professionale degli OSS e degli OSSFC da realizzare attraverso:
- Definizione delle dotazioni organiche;
- Omogeneizzazione dell’impiego degli OSS;
- Definizione dei protocolli Assistenziali;
- Formazione Complementare;
- Ruolo e Funzione dell’OSS nei Servizi Territoriali;
- Crediti formativi (e.c.m.) e formazione;
- Riconoscimento economico delle prestazioni professionali dell’OSS/OSSFC;
- Riconoscimento economico della fascia C e dell’indennità di disagio;
Dopo tante promesse fatte e mai mantenute, in attesa di un’apertura di contrattuale nazionale nella quale chiederemo la fascia C, alla Regione chiederemo un investimento economico per una figura che nel ruolo Sanitario e Sociale risponde e contribuisce ad una Sanità migliore e di qualità per i cittadini.
Nelle trattative aziendali chiederemo di utilizzare risorse contrattuali e di bilancio per definire dei progetti obiettivo che consentano di riconoscere economicamente il ruolo dell’OSS e dell’OSSFC in attesa di una soluzione Regionale e Nazionale.
11) Estendere a tutti i lavoratori il tempo di vestizione: Il tempo di vestizione deve essere considerato orario di lavoro. Perché indossare la divisa e le scarpe è considerato tempo di lavoro in tutte le sedi di lavoro. Le Lavoratrici/Lavoratori che hanno l’obbligo di indossare una divisa, hanno il diritto del riconoscimento del “TEMPO DIVISA”.
Pertanto tutte le Amministrazioni hanno l’obbligo di trovare un accordo (Sindacale), per il riconoscimento del tempo necessario al Lavoratore di cambiarsi e di raggiungere il proprio posto di lavoro.
Noi di USB, ci batteremo affinché questo diritto sia riconosciuto a tutti i lavoratori che hanno l’obbligo di indossare la divisa.
12) Offrire un pacchetto di benefit “specializzati” mirati a soddisfare bisogni specifici dei singoli dipendenti. Finalizzati alla riduzione del tasso di Turnover
Incrementare la motivazione del dipendente offrendo benefit e ricompense che colgano i bisogni soggettivi, variabili nei diversi momenti della vita delle persone, aiuta a trovare, e trattenere in azienda i migliori collaboratori, portando all’aumento della qualità del servizio percepita dall’utente/cittadino.
Il costo del Turnover di un lavoratore è stimato essere fino al 150% della propria remunerazione, per non parlare della perdita del patrimonio di esperienze quando un lavoratore si dimette/trasferisce.
- Offrire ai dipendenti la possibilità di partecipare durante l’orario di lavoro a corsi di aggiornamento e di sviluppo.
- Incoraggiare i dipendenti a dedicare tempo lavorativo al volontariato.
- Adeguare gli stipendi alla media del mercato.
- Aiutare con dei Benefit aziendali VERI, o con un’intermediazione ATTIVA l’acquisto della prima casa.
- Rendere più flessibile la rotazione nel lavoro aiuta a mantenere alta la motivazione.
- Chiedere giustificazioni al personale che ha deciso di lasciare l’azienda. Sottoporre alle persone che hanno deciso dare le proprie dimissioni un questionario od organizzate un incontro per cercare di capire le reali motivazioni che l’hanno spinta a rassegnare le dimissioni. Ciò aiuterà a capire meglio i problemi e le mancanze dell’azienda.
Ciò che rende un’azienda solida, innovativa e di qualità sono i dipendenti, la loro motivazione e il loro entusiasmo.
13) Istituire un servizio di Asilo Nido Aziendale per i figli dei dipendenti. Finanziare lo sviluppo di un Asilo Nido può sembrare una grande spesa, ma quando si considera che donne che hanno la possibilità di portare i propri figli nell’Asilo Nido Aziendale tornano a lavorare prima dalla maternità e lavorano in media il 30% in più rispetto a donne che non hanno tale possibilità, forse il costo si giustifica. L’Asilo Nido Aziendale già esistente, è una presa in giro, è fondamentale che ci sia una compartecipazione molto importante dell’ azienda nella retta da pagare, oppure renderlo “davvero”aziendale e non sub-appaltarlo come è adesso.
14) Progressione automatica della fascia con cadenza triennale.
15) Per un sindacato che difenda i diritti dei lavoratori e dello stato sociale.
16) Per le pari opportunità tra lavoratori e lavoratrici.
17) Per il diritto alla scelta del part-time senza penalizzazioni nello sviluppo di carriera.
18) Avvio di una campagna generalizzata sulla prevenzione del rischio stress lavoro correlato.
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