Sulla NewsLetter dell’Azienda Ospedaliera di Parma
di venerdì 27 luglio 2012, si può leggere l’articolo “conti in ordine: “La
Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria (CTSS) della Provincia di Parma ha
espresso parere positivo sul Bilancio di esercizio 2011, il preventivo 2012, il
pluriennale di previsione 2012-2014 e il Piano programmatico 2012-2014
dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma.
La sintesi dei conti sulle principali manovre
economiche dell’Ospedale Maggiore è stata presentata all’inizio del mese di
luglio, durante l’incontro dell’Ufficio di Presidenza, dal Direttore Generale
Leonida Grisendi.
Nel 2011 l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di
Parma ha raggiunto l’obiettivo di equilibrio economico-finanziario indi-cato
dalla Regione e ha conseguito, grazie alla razionalizzazione degli investimenti
e ad un’efficiente gestione, gli impe-gni assunti. Il contenimento dei costi ha
permesso di costruire bilanci in ordine senza incidere sui livelli di
assistenza.
Il quadro che ne è emerso è quindi quello di
un’Azienda in salute, in grado di fornire servizi di qualità e capace di
gestire le risorse in modo appropriato; garanzia questa delle prospettive e
degli investimenti futuri.
I risultati sono stati ottenuti grazie anche alla
programmazione effettuata nell’ultimo triennio con il PAL (Piano Attuativo
Locale) che ha assicurato maggiori livelli di appropriatezza al sistema e più
qualità”
Tutti soddisfatti, la cittadinanza può stare
tranquilla, sulla carta, in realtà rimane di assoluta incertezza e caos la
situazione lavorativa dei dipendenti.
I carichi di lavoro sono divenuti insostenibili,
grazie alla cronica mancanza di personale: così, mentre si enfatizza la
quadratura dei conti, nulla trapela sulle condizioni critiche lavorative di
infermieri ed OSS, o del come mai, per coprire turni infermieristici, si è
dovuti arrivare ad attingere personale in difetto da cooperative, con il
silenzio assenso dei sindacati maggiormente rappresentativi, aggravando ancor
di più le spese.
La Spending Review anche a Parma fa sentire il suo
negativo influsso: materiali di minore qualità, approvvigionamento dei farmaci
al limite, se non al di sotto del minimo di magazzino.
In questo marasma, se non bastasse, si moltiplicano
voci, nel periodo estivo difficili da approfondire, di altri tagli sia di
personale come il 10% dei famigerati esodati, di ben 400 posti letto (che su
poco più di 1000 sono una cifra considerevole), voci che vogliamo sottolineare
di corridoio, ma che aumentano, se fosse necessario, la preoccupazione e la
rabbia di chi sta subendo ingiustizie, cioè i lavoratori.
Come ultima notizia, il 31 luglio u.s. la direzione
aziendale ha indetto una riunione trattante ( Azienda – sindacati) urgente
proponendo in diverse unità operative la rimodulazione della presenza oraria
degli OSS per garantire la copertura dei turni di servizio. Anche in questo
caso si brancola nel buio e le notizie, sempre non confermate, parlano di una
diminuzione dell’orario di lavoro a sette ore per guadagnare un giorno
lavorativo alla settimana da poter gestire unità la dove vi siano mancanze di personale.
Le Organizzazioni Sindacali presenti alla riunione hanno
posto indicazione negativa, ma non hanno dato alcuna rassicurazione e notizia
ai lavoratori, i quali alla luce dei fatti non sanno nulla di ciò che il futuro
ha in serbo per loro.
L’USIS (Unione Sindacale Italiana – Sanità), vista l’incertezza e l’assoluta precarietà
del futuro lavorativo dei dipendenti dell’Azienda Ospedaliera di Parma, chiede
che sia fatta luce sulle decisioni che si vorrebbero prendere.
Per ciò che riguarda in maniera specifica gli OSS
vorremo sapere che fine ha fatto la graduatoria concorsuale a tempo
determinato, la quale potrebbe essere usata per la copertura dei posti vacanti
oggi, per fronte ad una situazione d’emergenza, piuttosto che dopo il periodo
estivo come da direttive.
Malandra Fabio Giovanni (USIS)
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